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Galleria del Vento Verticale: la storia degli impianti sportivi per il Volo Indoor
Una Galleria del Vento Verticale (GVV) è una struttura, tecnologicamente avanzata, che riesce a mettere in movimento una grande flusso d’aria dal basso verso l’alto. Questa tipologia di impianti, a volte nati ed utilizzati nel campo della ricerca aerodinamica, hanno trovato nell’ultimo ventennio la loro maggiore applicazione nel campo del “volo umano”. Nasce così un nuovo ed entusiasmante sport: il Volo Indoor, anche conosciuto in inglese con il nome di Indoor Skydiving.
Le Gallerie del Vento per il Volo Indoor sono spesso indicate anche come “Simulatori di Paracadutismo“, “Gallerie del Vento per l’Indoor Skydiving” o, più semplicemente, “Vertical Wind Tunnels (VWT)” o “Wind Tunnels”.
Ma vediamo qual’è stata la storia delle persone e delle macchine coinvolte nello sviluppo del Volo Indoor, dagli albori fino ai giorni nostri.
Gli albori: innovazione e applicazioni
Dalla fine del XIX secolo, le Gallerie del Vento Orizzontali venivano regolarmente utilizzate per la ricerca aerodinamica. Queste erano però inadeguate in determinate e particolari situazioni di prova. Vennero così ideate le prime Gallerie del Vento Verticali per testare le rotazioni degli aeromobili quando essi entravano in vite piatta, l’hovering degli elicotteri e le discese dei paracadute.
La prima Galleria del Vento Verticale mai realizzata è stata la Spin Tunnel 20-Feet, costruita presso il Centro Ricerche NASA Langley a Hampton, Virginia, completata nel 1940. Questa Galleria del Vento aveva una velocità massima di 58 mph (circa 93 km/h), ancora troppo lenta per il volo umano. Poco dopo fu realizzata la TsAGI T-105 a Zhukovskiy, nel 1941 in Russia, mentre altri impianti iniziavano ad essere realizzati negli Stati Uniti.
Nel 1964, il Vertical Tunnel Wright-Patterson, un impianto statunitense, è diventato famoso nel mondo del Paracadutismo Indoor grazie a Jack Tiffany. Il pioniere Jack è stato infatti il primo uomo a volare in una Galleria Verticale del Vento. A quel tempo, Jack stava lavorando con il programma spaziale Apollo.
Lo sviluppo delle Gallerie del Vento e del Volo Indoor nell’era moderna
La prima Galleria del Vento costruita appositamente per il Paracadutismo Indoor fu realizzata in Canada, vicino a Montreal, nel 1978. La macchina fu progettata dall’inventore Jean St-Germain e costruita dalla Aerodium Technologies. St-Germain originariamente realizzò questa macchina in modo che i suoi figli potessero sperimentare la caduta libera in un ambiente sicuro. Il flusso d’aria era generato dal motore di un aeromobile DC-3 e passava attraverso una rete in acciaio rinforzato. La camera di volo era aperta e circondata da morbidi materassi che proteggevano da eventuali cadute accidentali. Tale schema costruttivo è tuttora impiegato nella maggior parte dei Tunnel del Vento Mobili (Mobile Wind Tunnels) grazie alla sua semplicità di funzionamento.
Negli anni successivi vennero realizzati impianti a Pigeon Forge e Las Vegas. Alcune Gallerie del Vento aperte caratterizzate da un design simile fecero le prime apparizioni anche nei Centri di Paracadutismo. Proprio in quegli anni alcune delle scene più spettacolari di alcuni famosi film, come Dropzone del 1994 o Cutaway del 2000, furono realizzate in Galleria del Vento e poi inserite successivamente nelle pellicole.
I Tunnel del Vento dagli anni 2000 ai giorni nostri: l’affermazione dell’Indoor Skydiving
Nel 1999 SkyVenture, una delle aziende leader a livello mondiale, acquisì l’impianto di Orlando. Questo era infatti il primo Wind Tunnel per il Volo Indoor dotato di pareti di contenimento e realizzato appositamente per il “pubblico” di sportivi e curiosi. Le pareti contenitive consentivano di avere un flusso d’aria uniforme in tutta la camera di volo migliorando notevolmente la sicurezza e le prestazioni di volo dei praticanti. Questo Tunnel Verticale era ancora della cosiddetta “tipologia aperta” (Open Flow), ovvero con il flusso d’aria che veniva disperso nell’ambiente circostante una volta che aveva attraversato la camera di volo. La misura della camera di volo era di 12 piedi (circa 3,7 metri) con un disegno ottagonale.
Il primo Tunnel del Vento a ricircolo (appositamente concepito per il Volo Indoor moderno) è stato l’Airkix di Milton Keynes. Realizzato in Inghilterra ed aperto al pubblico nel 2005. Questa tecnologia ha consentito di migliorare l’efficienza degli impianti sottoponendo i componenti a minore stress, diminuendo i consumi energetici, le turbolenze ed il rumore. Fu introdotta inoltre la possibilità di “condizionare” l’aria e poter così volare sempre in modo confortevole indipendentemente dalle temperature esterne.
Nel corso degli anni le camere di volo (la sezione di Tunnel destinata ai Flyers dove fisicamente avviene il volo) hanno subito un continuo sviluppo. Da camere realizzate in cemento, ghisa o altri metalli, si è passati a moderni materiali trasparenti. Queste consentono ad amici e curiosi di ammirare facilmente dall’esterno le evoluzioni dei Flyers, nonché avere una migliore illuminazione interna. Le camera di volo, a pianta circolare o ottagonale (le forme più utilizzate) hanno mediamente un diametro di 14ft (4,3m circa). Questa misura è la più diffusa e quella attualmente omologata per le competizioni internazionali FAI, una misura che consente a formazioni di 4 persone di allenarsi contemporaneamente in differenti discipline.
Dimensioni ed impianti in costruzione
Gli impianti più grandi possono arrivare fino ad un diametro di 17 piedi (5,2m circa) come uno dei Wind Tunnel in costruzione a Milano, oppure come quelli già in funzione a Lille (Francia), Liegi (Belgio) e prossimamente anche a Berlino (Germania) e Madrid (Spagna).
Sono numerosi nel mondo i costruttori che realizzano impianti per il Volo Indoor: essi si diversificano per tecnologie impiegate, dimensioni delle camere di volo e caratteristiche del flusso generato. In Europa attualmente sono operativi più di 40 Wind Tunnel e numerosi altri sono in fase di realizzazione.
In Italia la prima Galleria del Vento fu realizzata a Oristano presso l’aeroporto di Fenosu negli anni ’80. Successivamente un secondo impianto venne costruito a Pisa all’interno del centro addestramento Paracadutisti della Brigata Folgore. Questi impianti non sono attualmente operativi ne tanto meno aperti al pubblico. Passando all’era moderna, a fine 2014 è stato inaugurato il Fly Experience di Torino Grugliasco.
Inizialmente utilizzati unicamente come strumento di allenamento per il Paracadutismo (simulatore di caduta libera sia per militari che civili) le Gallerie del Vento Verticale son diventate veri e propri impianti sportivi aperti a tutti. Il Volo Indoor è uno sport in rapida ascesa, praticabile in tutta sicurezza dai 3 anni in su, e speriamo che anche in Italia, come negli altri paesi europei, ben presto ogni grande città abbia un proprio impianto dove poter volare e vivere in pieno la propria passione.
Foto credit: Nasa, iFly, Weembi, FlyExperience, MadridFly, IndoorSkydivingSource, IndoorSkydiving.World, InflightDubai